La domanda di partenza è: gli acquisti online fatti su un eCommerce sono più sostenibili (da un punto di vista ambientale) rispetto agli acquisti offline fatti in uno store fisico?
La risposta è: NON SEMPRE!
Affrontiamo il discorso in concomitanza della Giornata Mondiale della Terra e, per l’occasione, abbiamo voluto affrontare anche il tema della neutralità climatica di un’azienda e di un prodotto e come ottenere delle certificazioni valide in merito.
Ma andiamo per step e iniziamo ad analizzare qualche numero relativo all’impatto ambientale che ha un eCommerce.
Qual è l’impatto ambientale di un eCommerce?
Abbiamo analizzato i dati di una ricerca svolta da osservatori.net basata su 3 domande chiave:
- Qual è l’impatto ambientale di un ordine eCommerce e di un acquisto tradizionale?
- E’ più sostenibile, da un punto di vista ambientale, un acquisto online oppure uno offline?
- Quali sono i fattori che influenzano le emissioni e quanto sono significativi i loro impatti?
Nella ricerca effettuata si simula un confronto tra un singolo acquisto effettuato da un cliente in un’area urbana (online e offline), prendendo in esame i settori abbigliamento, informatica ed elettronica di consumo ed editoria.
In questo scenario emerge che un acquisto online risulta avere un impatto ambientale inferiore rispetto ad un acquisto offline in tutti i settori esaminati, soprattutto in quello dell’abbigliamento (-20%) e in quello dell’informatica ed elettronica di consumo (-30%).
Analizzando lo stesso tipo di confronto ma spostandolo in un ambiente extra-urbano i risultati cambiano, in quanto la distanza in km per effettuare la consegna incide sull’impatto ambientale che risulta avere uno scarto molto più basso nel confronto tra acquisti online e offline.
Emerge subito che non si può dare una risposta universale alla domanda se l’eCommerce è più o meno sostenibile di un acquisto tradizionale, in quanto vanno tenuti in considerazione diversi fattori, tra i quali:
– contesto in cui viene effettuato l’acquisto
– distanza percorsa per consegnare o effettuare l’acquisto
– packaging utilizzato per la spedizione
Fatta questa premessa di dati e considerazioni sull’impatto ambientale di un eCommerce a confronto con un acquisto tradizionale, possiamo passare ad analizzare in che modo un’azienda, un brand o un singolo prodotto possono definirsi sostenibili da un punto di vista climatico e come si raggiunge la famosa neutralità carbonica.
Intervista a Pietro Spataro – Climate Standard
Ne abbiamo parlato con Pietro Spataro, CEO di Climate Standard, una startup innovativa nel mondo delle tecnologie applicate al clima, che attraverso l’applicazione di soluzioni tecnologiche vuole diventare leader nella verifica e certificazione della neutralità carbonica di aziende e prodotti.
Siamo a Marzo 2023 e la Commissione Europea presenta una proposta che ha come obiettivo il blocco di tutte quelle autodichiarazioni ambientali e climatiche non verificate da ente terzo. Un po’ come già successo in precedenza per la storia del “Biologico”.
Ecco quindi che il tema “impatto ambientale” diventa una priorità per i brand e le aziende, un modo per adeguarsi a questa proposta e, soprattutto, per non inciampare nella spinosa tematica del “greenwashing” con conseguente perdita di credibilità agli occhi dei propri consumatori.
Che cosa si intende di preciso con neutralità carbonica parlando di impatto ambientale di un’azienda?
Per neutralità carbonica o climatica, Pietro ci dice che sono praticamente sinonimi, si intende uno stato in cui un prodotto o un’organizzazione non ha impatti negativi sul clima.
Esistono prodotti, aziende o servizi che oggi non hanno alcun impatto negativo sul clima?
Oggi è quasi impossibile trovare prodotti o servizi che direttamente o indirettamente non portino ad emissioni di CO2 o altri gas ad effetto serra, quelli alla base del surriscaldamento globale. Ecco quindi che entra in gioco quella che viene definita “compensazione.”
Che cos’è la compensazione delle emissioni?
Con compensazione si intende un approccio di controbilanciamento delle emissioni attraverso il sostegno di progetti che hanno impatti positivi sul clima. Esistono diversi tipi di progetti, dalla lotta alla deforestazione, alla piantumazione di alberi, dal supporto alle comunità più povere per efficientare il loro modo di cucinare o di vivere, alle tecnologie che aumentano il sequestro della CO2 dall’acqua o che assorbono la CO2 direttamente dall’aria e poi la stoccano sotto terra.
Le azioni di compensazioni sono sufficienti a ridurre l’impatto ambientale di un’azienda?
Diciamo che questo non basta perché la compensazione esternalizza il problema quindi nonostante sia una pratica necessaria, l’azienda deve al tempo stesso pensare e progettare soluzioni per ridurre le emissioni di CO2 che andrà a produrre in futuro.
Come si diventa un’azienda Carbon Neutral?
Fatte queste brevi, ma necessarie premesse con l’aiuto di Pietro, veniamo ora alla parte pratica: come può un’azienda ridurre le proprie emissioni e il proprio impatto ambientale per poter essere definita Carbon Neutral?
Possiamo delineare 3 azioni necessarie al fine di ottenere una certificazione ufficiale “Carbon Neutral”, ovvero:
- calcolare le emissioni rilasciate in 1 anno dall’azienda o da un singolo prodotto in commercio
- compensare queste emissioni con il sostegno a progetti positivi e quindi l’acquisto dei crediti di carbonio
- pianificare delle azioni necessarie al taglio delle emissioni future
Climate Standard nasce per verificare questi requisiti attraverso uno schema di verifica proprietario e la linea guida PAS2060 e applicando tecnologie all’avanguardia per rendere il percorso di certificazione più veloce, economico ma anche più accurato.
Consigli pratici per rendere il tuo eCommerce Carbon Neutral
Le attività che si possono intraprendere per ridurre l’impatto sull’ambiente di un prodotto, di un brand o di un’azienda sono tantissime. Oggi vi diamo un paio di spunti relativi a come si può migliorare questo aspetto per il tuo eCommerce e riguardando principalmente:
- Il packaging
- La logistica
- Il database utenti
Scegli imballaggi sostenibili
Il packaging con il quale vengono spediti i prodotti acquistati online è il maggior responsabile delle emissioni di CO2 ed è quindi il fattore su cui bisogna puntare per ridurre il proprio impatto ambientale in termini di investimenti e miglioramenti.
Sicuramente il primo investimento da attuare è quello nei confronti di packaging fatto con materiali riciclati e/o riciclabili che può avere dei costi leggermente più alti ma ripaga assolutamente in termini di brand awareness agli occhi dei consumatori più attenti a questi aspetti.
Un altro aspetto che può giocare a favore della riduzione dell’impatto ambientale è quello di ridurre il volume e il peso degli involucri con cui vengono spediti i prodotti: ottimizzate con imballaggi più piccoli e ridotti al minimo.
Utilizza metodi di spedizione eco-friendly
La seconda voce in termini di impatto ambientale relativa agli acquisti online ha a che fare con la spedizione dei prodotti: più strada deve fare il prodotto per arrivare a destinazione, maggiore sarà ovviamente il suo impatto sull’ambiente in termini di emissioni di CO2.
Quando e se è possibile scegli di affidarti a corrieri che utilizzano veicoli elettrici o metodi di spedizione alternativi (come la bicicletta). Ovviamente molto dipende dall’area geografica di copertura del tuo eCommerce!
Un altro accorgimento potrebbe essere quello di ri-educare il consumatore ad attendere qualche giorno in più per ricevere il proprio prodotto, facendo leva proprio sulla scelta di corrieri dal minor impatto ambientale. Attirerai sicuramente una clientela di persone attente a questo tema e guadagnerai la loro fiducia nel tempo.
Mantieni pulito il tuo database utenti
In diversi articoli abbiamo ribadito il concetto di clusterizzare e mantenere ordinato il database utenti per migliorare l’efficacia delle comunicazioni. Sapevi che un database pieno di contatti “inutili” può avere un impatto negativo anche sull’ambiente? Ebbene sì! Se gestisci l’invio di newsletter e comunicazioni commerciali legate al tuo eCommerce ricordati di tenere pulite e aggiornate le liste, in modo da evitare l’invio di mail a caselle inutilizzate o obsolete.
Leggi anche l’articolo 10 Buyer Personas per il tuo eCommerce, ecco come la segmentazione di aiuterà a vendere di più
Utilizzare internet, inviare mail, archiviare dati e usare motori di ricerca sono tutte azioni che rappresentano un costo reale per l’ambiente. L’industria della telecomunicazione (servizi internet, video, voce e Cloud) produce ogni anno 830 milioni di tonnellate di anidride carbonica, equivalenti a circa il 2% delle emissioni globali di CO2. Ottimizzare l’invio delle tue newsletter utilizzando campagne di Marketing Automation ben strutturate ti permetterà di ridurre l’impatto ambientale del brand nelle attività di vendita online.
Conclusioni
Il tema dell’impatto ambientale di aziende e prodotti e la sua riduzione sono sicuramente argomenti molto caldi e attuali. Abbiamo più volte sottolineato come le azioni da intraprendere in questo senso possono da un lato dare una maggiore credibilità ad un brand, ma se non gestiti correttamente possono essere un boomerang negativo che sfocia nel greenwashing.
E’ importante quindi che le azioni intraprese in ambito impatto ambientale e riduzione delle emissioni siano coerenti con i valori del brand e che vengano poi effettivamente rispettate e certificate da enti ufficiali e riconosciuti.
Sappiamo che l’obiettivo è sempre quello di aumentare le conversioni, ma ci sono tematiche etiche che vanno rispettate per non perdere credibilità agli occhi dei propri consumatori.
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Articolo scritto in collaborazione con Pietro Spataro di Climate Standard
L'articolo eCommerce e Impatto Ambientale: quanto sono sostenibili gli acquisti online? proviene da DMCOMMERCE.